Una mattinata come tante, in ufficio.
Sembra, ma non lo è. Da vent'anni ogni giorno gli stessi gesti, gli
stessi visi intorno. Rassicurante! Anni di vita da condividere in una
convivenza forzata. Rapporti di amore e odio misti con tanta
solidarietà tra colleghi, qualche arruffianamento, un po' di sgarbo,
una dose di sgomitate. Un sano ambiente lavorativo insomma! Si
conosce tutto di tutti in ufficio. O così sembrava fino a quella
mattina che al cellulare del caro collega F, (un bravo ragazzo,
tranquillo, volitivo e sempre bendisposto nei confronti degli altri.
Ragazzo? Sì, ragazzo di quasi mezzo secolo, ragazzo comunque!
Dicevamo? Che al cellulare del caro collega F,) arrivano dei
messaggi. Uno, due, tre... ben cinque messaggi. Apre il primo e poi
lascia le notifiche squillare senza guardare. Un velato sorriso gli
si stampa in faccia. Appena si accorge di non aver nessun sguardo su
di sé, apre il secondo messaggio. Sente la vena sul collo pulsare.
Poi continua a digitare sulla tastiera del suo pc. E ancora il terzo,
il quarto. Inizia a sentirsi caldo e a faticare di stare fermo sulla
sedia. A stento controlla il respiro. Apre il quinto. Il sangue non
gli circola più. Fluisce tutto verso un unico punto che si gonfia,
cresce e minaccia di far esplodere la cerniera dei pantaloni. Ma come
le sarà venuto in mente inviargli foto del genere mentre lui sta
lavorando! Appena possibile si servirà di tutto quel ben di Dio che
le foto promettono. Due colleghe un paio di metri da lui tirano giù
dei plichi di documenti da revisionare e sistemare altrove. Una sulla
scala e l'altra giù, a prendere i plichi ed accatastarli sulla
scrivania. Ma quanto chiacchierano queste due! A giorni esce sulle
sale cinematografiche il tanto atteso film erotico e loro scalpitano!
Cristian e Anastasia fanno furore sulla parola! Già il titolo è un
successone! Hanno visto il trailer tanto da impararlo a memoria. Il
bacio di Cristian dentro l'ascensore... Solo quello è una goduria!
Chi sa il resto! Parlano e sognano. E c'è chi sogna e chi invece ricorda...
E il povero collega F cerca di lavorare, tra messaggi che turbano,
discorsi che ricordano e paura che le colleghe gli chiedano aiuto,
mettendolo sulla scala e passarle i plichi più pesanti...
Nessun commento:
Posta un commento