Il monte, il profeta, il cespuglio che
arde senza bruciarsi. E lui si inginocchia allo squarcio di
manifestazione divina che si apre davanti ai suoi occhi. Si trova
proprio lì il centro del mondo, è proprio quello l'unico veicolo
dell'ascensione al cielo o del ritorno al principio. Tocca il fuoco
con le mani, porta la bocca vicino alle fiamme per assaporare la
sacralità di un luogo dove si consumano le nozze tra il Cielo e la
Terra. Il monte infuocato offre le sue tavole di pietra perché il
profeta e non Dio, incida i suoi comandamenti. Lui scrive e il monte
arde... Meta sublime di tutti i suoi pellegrinaggi per il resto della
sua vita.
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