Le vere donne non guidano a meno che
non sia il loro mestiere e per lei guidare era un mestiere che
lasciava volentieri ad altri! Un sorriso che scaldava l'anima, un
corpo che faceva venire brividi. Pupille color ebano incastonate a
bulbi di madre perla. Occhi sinceri. Fisico asciutto avvolto sempre
in tanta eleganza sia quando camminava su tacchi discreti che quando
i tacchi restavano dietro di lei, occupando i primi due passi sulla
soglia di casa. La servitù raccoglieva e poggiava le scarpe sul
margine destro del primo scalino che portava ai piani alti della
grande abitazione. Un marito di quindici anni più grande di lei, di origini europee, nato e vissuto nella grande metropoli
africana. Un marito che l'apprezzava e la stimava moltissimo. Un uomo
ben tenuto per i suoi sessant'anni. Lui color rosa, avvolte pallido,
bassottino, il contrario della definizione “un bell'uomo”
Affascinante e dolce comunque. Lei figura stilizzata della bellezza
africana. Nulla tradiva le sue tre gravidanze, la prima 24 anni fa e
l'ultima 9. In mezzo altri tre figli, uno biologico e due in affidamento. Nulla in lei
tradiva la sua età. Quella la si riusciva a sapere solo parlando.
Certo, anni vissuti bene, prendendo sempre cura di sé, senza mai
usurarsi con lavori di manovalanza o poco gratificanti. Un avvocato
dei più potenti nella grande metropoli di 17 milioni di popolazione
stimata. Una donna di carriera che riusciva a conciliare tutto.
Famiglia, lavoro, viaggi che la portavano spesso in giro per
l'Europa, una grande rassegna di opere di bene che seguiva con
dedizione, una grande rassegna di ospiti che arrivavano a casa sua.
Da semplici persone arrivate dai villaggi rurali dell'entroterra a
Dalai Lama e altri importanti capi spirituali e politici. Chi per una notte, chi
per mesi interi. E la sua casa con tre uomini di servitù, due di
guardia e un padrone di casa che seguiva tutto, funzionava alla
perfezione. Lei, regina indiscussa, onorava soltanto con la sua
presenza. Si
svegliava presto, scendeva nella sala da pranzo per colazione ed
alcuni giorni si faceva accompagnare sulla enorme distesa di sabbia
bagnata dall'Atlantico dove faceva qualche minuto di corsa, un po' di
esercizi e meditazione. Le piaceva tenersi in forma, vestirsi bene,
dedicare del tempo alle persone, fermarsi ad ascoltarle, camminare
scalza sempre e ovunque fosse possibile. Fare del bene dove poteva
era il suo tendere verso Dio. Lavorare per migliorare le condizioni
di vita di molte persone, lavorare per cambiare sorti di destino
avverse. Ecco questo era il suo mestiere che seguiva dalle prime ore
dell'alba fino spesso tarda notte, senza pause per giorni interi.
Guidare invece era il mestiere del suo autista. Suo personale autista. Uno
uomo di quindici anni più giovane, forse anche venti che guidava il
suv al posto suo anche se lei aveva comunque la patente. Il suo
autista aveva un aria di superiorità e si muoveva in casa con
disinvolta padronanza come se fosse più parte della famiglia che non
della servitù. In assenza dei genitori i figli facevano riferimento
a lui e al suo potere decisionale. Uomo giovane con un fisico
statuario che nessuna camicia riusciva a nascondere. Camicia che
spesso si abbinava al bianco candido del suo sorriso. Forse una delle
tante persone alla quale l'avvocatessa era riuscita a cambiarne il
destino. E lui, affianco a lei emanava gratitudine. Tanta gratitudine
che qualche mattina di quelle rare in cui lei restava al letto dopo
le 8:00, dopo aver accompagnato i bambini a scuola e salutato il
padrone di casa che usciva per commissioni, preparava un vassoio con
la colazione e glielo portava al letto. Restava con lei per qualche
ora senza che nessuno osasse disturbarli. Uno di quei giorni lo
incontrai sulle scale che scendeva in cucina per riempire nuovamente
le tazze di caffè. Pantaloni che mettevano in risalto due glutei
potenti, camicia bianca abbottonata alla meglio e piedi nudi. Dopo,
tutto tornava in un rapporto professionale tra dipendente e datore di
lavoro. L'unica cosa che tradiva il peccato di una donna da molti
santificata era il permesso al suo autista di girare per casa scalzo,
esattamente come lei.
Nessun commento:
Posta un commento